Il fungo chaga, proprieta`: benefici e controindicazioni.

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Il dottor Maslennikov, medico di una piccola cittadina a un centinaio di chilometri da Mosca,  svolse un ruolo chiave nella storia della fortuna del chaga. La sua ricerca, totalmente autonoma e indipendente, condotta negli anni ’50 su larga scala nonostante le difficili condizioni di azione e comunicazione esistenti nell’Unione Sovietica del periodo successivo alla seconda Guerra mondiale, ebbe una rilevanza tale da indurre il Ministero della Salute dell’URSS a intraprendere di li’ a poco la prima sperimentazione scientifica finalizzata a convalidare le proprieta’ terapeutiche del fungo.

Detta sperimentazione fu condotta dal Primo Istituto Medico di Leningrado in collaborazione con l’Istituto Botanico di Leningrado. Tra gli anni ’50 e ’60 furono studiati circa 1.000 pazienti affetti da cancro di diversa localizzazione e curati in terapia combinata che includeva anche l’estratto di chaga.

L’azione del fungo fu osservata soprattutto su pazienti affetti da cancro al IV stadio, caratterizzato dalla proliferazione delle cellule tumorali, dalla loro invasione degli organi adiacenti e sviluppo di metastasi in organi anche distanti dall’area tumorale originaria. In questa fase della malattia l’intervento chirurgico spesso non è possibile e la radioterapia è considerata inutile. Pertanto, il tentativo di trovare un rimedio in grado quanto meno di inibire la proliferazione delle cellule tumorali e di alleviare le sofferenze dei pazienti risultava un compito di primaria importanza.

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Dottor Maslenikov
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Il Primo Istituto Medico
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l'Istituto di botanica di San Pietroburgo

Riportiamo di seguito alcuni dei piu’ importanti risultati di questa fondamentale ricerca clinica:

  • Cancro dello stomaco al IV stadio

L’azione del chaga è stata osservata in 77 pazienti di età compresa tra I 21 e gli 80 anni. Si è notato che il chaga possiede un effetto bifasico: la prima fase si instaura in tempi relativamente brevi, entro 1-4 settimane dall’assunzione (ad eccezione di casi troppo avanzati della malattia) e porta ad un netto miglioramento dello stato generale del paziente. La seconda fase si manifesta 1,5 – 2 anni dopo e pare inibire la crescita del tumore e ridurre la tendenza alle metastasi.

  • Cancro al  seno al IV stadio

L’azione del chaga è stata osservata in 17 pazienti di età compresa tra I 20 e gli 80 anni. Si è concluso che il trattamento a base di chaga non solo contribuisce a migliorare il  benessere psicofisico del paziente ma l’uso prolungato favorisce il rallentamento della diffusione del processo canceroso.

  • Cancro ai polmoni al IV stadio

L’azione del chaga è stata studiata in 52 pazienti di età compresa prevalentemente tra I 40 e I 50 anni. Durante il trattamento a base di chaga a breve termine, nell’arco di 4-6 mesi, si è verificato solo un miglioramento soggettivo, mentre la crescita del tumore e la tendenza a metastatizzare sono continuati. Il trattamento prolungato a base di chaga, oltre al miglioramento soggettivo, ha determinato il rallentamento del decorso del processo canceroso e della sua diffusione.

  • Cancro all’esofago al IV stadio

Studiando 54 pazienti trattati con preparati a base di chaga si è riscontrato un netto effetto positivo in terapia prolungata. Si rileva che all’inizio il chaga agisce come rimedio tonificante, producendo un netto miglioramento dello stato di salute del malato (ad eccezione dei casi di pazienti gravemente malati). La stabilita’ e la persistenza dell’impatto positivo del chaga sui pazienti è quindi in grado di trasformare il decorso clinico della malattia, causando la diminuzione o la scomparsa totale dei dolori nonchè il rallentamento dello sviluppo dei fenomeni disfagici. Nella maggioranza degli studi si rileva che l’effetto stabile e marcato legato alla somministrazione del fungo dipende molto dalle condizioni iniziali del paziente e dalla durata del trattamento: quanto migliore era la condizione del paziente prima dell’inizio del trattamento a base di chaga, tanto maggiore risultava la risposta al trattamento.

Controindicazioni

Il fungo chaga e’ uno di quei prodotti che si potrebbero definire “universali”, adatti praticamente a tutti poiche’ non contiene sostanze nocive per l’uomo e i suoi componenti attivi non possiedono la proprietà di accumularsi nell’organismo. Tuttavia ci sono alcune controindicazioni che devono essere assolutamente segnalate: 
Il chaga è controindicato:

  • alle donne in gravidanza e ai bambini fino ai 7 anni;
  • in casi di forte disfunzione epatica;
  • in casi di ipersensibilità individuale;
  • in casi di dissenteria o disfunzioni intestinali.

Possibili effetti collaterali:

  • reazioni cutanee allergiche – rash cutaneo, prurito, arrossamento;
  • disturbi dell’apparato digerente – diarrea, nausea.

Indicazioni particolari:

1. Nel periodo di assunzione del fungo si raccomanda di seguire una dieta principalmente a base di latticini e verdure. È preferibile ridurre al minimo l’apporto di proteine animali. Il consumo di alimenti in scatola, i cibi affumicati e piccanti dovrebbero essere evitati. 
2. Nel periodo di assunzione del fungo si deve inoltre sospendere la somministrazione endovenosa di glucosio e l’uso di antibiotici e penicillina. 
3. Se durante l’assunzione prolungata di decotti o tè a base di chaga dovessero comparire manifestazioni di eccitabilità del sistema nervoso, la dose di chaga dovra’ essere ridotta o si dovra’ evitarne completamente l’assunzione. 
4. Dopo un mese di assunzione di chaga e’ consigliabile seguire una pausa di 1-2 settimane.
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